La finanza in BCC per Educashon approfondisce la solidarietà e la partecipazione

Gli studenti  del Liceo Pigafetta e dell’Istituto Da Schio di Vicenza sono stati accolti nella sede di Banca delle Terre Venete in Viale Mazzini per la visita finale nell’ambito del progetto di educazione finanziaria regionale Educashon  

La finanza sostenibile torna tra i banchi di scuola con il progetto Educashon, per insegnare ai ragazzi l’importanza del risparmio, della previdenza, degli investimenti e per fornire l’abc della costruzione del proprio budget.

Un gruppo elettivo di 40 studenti del Liceo classico, linguistici e musicale Antonio Pigafetta di Vicenza ha raggiunto la sede operativa di Banca delle Terre Venete in corso Mazzini per la lezione finale per verificare quanto appreso nei quattro appuntamenti preliminari del programma. Ad essi di sono aggiunte due classi dell’Istituto Almerico Da Schio di Vicenza che hanno visitato anche la filiale e hanno potuto interagire con il personale della Banca.

Attraverso Educashon la Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo con il supporto di Irecoop Veneto e con il coordinamento delle BCC competenti per territorio ha coinvolto tutto il Veneto con 26 scuole partecipanti, 65 classi e due gruppi elettivi da 91 studenti che volontariamente hanno scelto questa proposta formativa per un totale di 1400 studenti e quaranta docenti.

Le lezioni da due ore ciascuna tenute da docenti dell’Università di Padova si sono svolte nell’Aula Magna di ogni Istituto tra dicembre e marzo. Ai ragazzi è stato spiegato lo sviluppo di un progetto imprenditoriale su Business Plan con l’elaborazione dell’idea imprenditoriale, ma le lezioni si sono addentrate soprattutto nella formazione finanziaria vera e propria per approfondire argomenti inerenti i pagamenti digitali e la monetica, la sicurezza, la previdenza e la cultura assicurativa.

La visita finale in banca, imperniata sullo sviluppo di un dialogo inerente i valori del Credito Cooperativo ha dato modo a Banca delle Terre Venete di far conoscere ai ragazzi anche un progetto sul quale la BCC sta investendo energie e risorse ovvero il crowdfunding.

Con alcune sorprese evidenziate nelle interviste e nei video che saranno pubblicati sul portale di divulgazione www.galileus.it.

“Ai giovani delle nostre scuole superiori – spiega il Presidente, Gianfranco Sasso – abbiamo parlato di denaro, di come la nostra BCC lo raccoglie, di come lo impiega, di come assiste le famiglie e le imprese del nostro territorio nell’attività quotidiana, negli affari, negli investimenti.

Abbiamo approfondito un tema che li ha molto interessati, spiegando come l’innovazione tecnologica sia in grado di unire le persone, favorire il dono e creare una comunità- continua Sasso. Attraverso il crowdfunding ovvero la chiamata alla donazione attraverso una piattaforma online e attraverso il nostro progetto specifico di formazione, di assistenza e di sostegno concreto in 5 anni abbiamo messo in moto il volano della solidarietà e della partecipazione. Più di 10.800 persone hanno risposto all’appello di 81 associazioni, comitati, realtà non profit del territorio, superando il milione di euro raccolti e permettendo che nuove idee, progetti o sogni diventassero realtà. Un modo sussidiario di rivolgersi alla propria comunità- ha rimarcato il Presidente, rivolgendosi ai ragazzi- che si basa sulla trasparenza e sulla condivisione, e che richiede programmazione, comunicazione e competenze. Una modalità innovativa di raccogliere fondi, che supera la ritrosia del chiedere ma mette in luce quanto sia importante il dono per chi lo riceve e per chi lo fa”.

Giovani in Banca con Educashon per la formazione finanziaria

Oltre 120 studenti dell’Istituto Riccati Luzzatti di Treviso e dell’Istituto Alberti di San Donà di Piave sono stati accolti alla sede di Monastier di BCC Pordenonese e Monsile nell’ambito del progetto di educazione finanziaria regionale Educashon  

Un’onda allegra di vitalità e di curiosità legate alla scoperta della finanza sostenibile ha accompagnato la visita alla BCC Pordenonese e Monsile di oltre 120 ragazzi delle classi quarte e quinte dell’Istituto Riccati Luzzati di Treviso e dell’Istituto Alberti di San Donà di Piave.

L’incontro è stato l’evento conclusivo di una serie di appuntamenti in classe nell’ambito del progetto Educashon organizzato dalla Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo con il supporto di Irecoop Veneto per parlare ai ragazzi di finanza, di pianificazione e di budget, di risparmio e di investimenti; con curiosità, intraprendenza ed entusiasmo, che hanno coinvolto tanto i giovani ospiti quanto gli organizzatori della giornata.

La progettualità ha coinvolto tutto il Veneto con 26 scuole partecipanti, 65 classi e due gruppi elettivi da 91 studenti che volontariamente hanno scelto questa proposta formativa per un totale di 1400 studenti e quaranta docenti.

Le lezioni da due ore ciascuna tenute da docenti dell’Università di Padova si sono svolte nell’Aula Magna di ogni Istituto tra dicembre e marzo. Ai ragazzi è stato spiegato lo sviluppo di un progetto imprenditoriale su Business Plan con l’elaborazione dell’idea imprenditoriale attraverso lo studio di fattibilità tecnica del progetto, ma le lezioni si sono addentrate anche nella formazione finanziaria vera e propria per approfondire argomenti inerenti i pagamenti digitali e la sicurezza, la previdenza e la cultura assicurativa.

La visita finale in banca, imperniata sullo sviluppo di un dialogo inerente i nuovi linguaggi digital, ha messo in luce come il bisogno di approfondire queste tematiche o di affrontarle per la prima volta sia fondamentale per i ragazzi. Gli studenti dell’Alberti e del Riccati Luzzatti hanno verificato le informazioni, hanno fatto esperienza diretta e si sono confrontati con i funzionari del front office e degli uffici centrali sui vari temi di maggior interesse. Con alcune sorprese evidenziate nelle interviste e nei video che saranno pubblicati sul portale di divulgazione www.galileus.it.

Ai ragazzi è stato spiegato anche attraverso video cosa significhi essere Banca del territorio e come sia essenziale per le BCC porre attenzione particolare alle persone, all’ecologia, ai beni artistici, alle associazioni e appunto ai giovani. 

“Abbiamo accolto quest’anno un gran numero di studenti, più dell’anno scorso- commenta il Presidente di BCC Pordenonese e Monsile, Loris Paolo Rambaldini. C’è stata una grande mobilitazione dei nostri collaboratori per fornire in modo leggero ma assolutamente professionale tutta una serie di informazioni che riguardano il funzionamento e l’attività di un istituto di credito. Abbiamo parlato di denaro, di come lo raccogliamo, di come lo impieghiamo, di come assistiamo le famiglie e le imprese del nostro territorio nell’attività quotidiana, negli affari, negli investimenti. E di come alla nostra banca stiano a cuore le prospettive lavorative, i progetti e i sogni dei nostri giovani, ai quali dedichiamo molti servizi e molte iniziative della banca.

E’ stato interessante confrontarci con le loro domande, che in qualche caso non ci aspettavamo e che ci hanno dimostrato quanto serva la formazione finanziaria fin da giovani- conferma Rambaldini. Abbiamo aperto le nostre porte, in sicurezza, per raggiungere il caveau e gli uffici operativi dove si lavora per dare qualità alla consulenza e all’assistenza alla clientela e ai soci”.

A marzo BCC Veneta si dedica alla Donna

Nel mese dedicato alla donna BCC Veneta inaugura una serie di iniziative per valorizzare la parità di genere e creare una sensibilità trasversale sui temi legati alla donna, dalla sanità e dalla prevenzione alla cultura, dalla formazione sui temi della parità, ad opportunità di sostegno economico-finanziarie messe a disposizione dalla BCC. 

La BCC attraverso la propria Mutua Veneta con Te ETS ha deliberato un plafond dedicato di 10 mila euro per assistere le associate in un percorso di prevenzione per il tumore al seno. Le visite mediche devono essere prenotate entro il mese di marzo, ma possono essere effettuate entro il 31 dicembre 2025 (info: www.venetaconte.it).

Oltre a questo è in programma un evento formativo in collaborazione con il Centro di Medicina di Thiene giovedì 20 marzo alle 20.30 all’Auditorium Fonato dal titolo “Donna e uomo alla prova dei cinquanta: l’importanza della prevenzione”. Saranno coinvolte associazioni del territorio come LILT, Associazioni di categoria e aziende della zona.

Possono aderire al percorso le associate a Veneta con Te ETS. Nel mese di marzo saranno iscritte automaticamente alla Mutua su incentivo della Banca le nuove socie di BCC Veneta, che potranno quindi beneficiare di tutte le iniziative previste per il 2025.

Sul versante culturale la Banca ha organizzato in collaborazione con l’Associazione “Il Cantiere delle donne” una rassegna di 8 incontri con autrici del territorio che si tiene ad Abano Terme dal 29 gennaio al 26 marzo con l’obiettivo di promuovere la letteratura al femminile. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Abano Terme e da Ascom Confcommercio Padova. E inoltre sono previsti due eventi della rassegna teatrale “Freevola” di Lucia Raffaella Mariani che si terranno il 10 marzo presso l’Auditorium San Michele di Selvazzano Dentro e il 12 marzo al Liceo Da Vinci di Cerea.

La Banca, già impegnata nel sostegno dell’Associazione nazionale delle donne del Credito Cooperativo iDEE, valorizzerà la propria adesione con percorsi formativi dedicati e webinar ed eventi online aperti con tanti appuntamenti in programma. Tutti i dettagli in www.bccveneta.it.

“Si tratta dell’inizio di un percorso di valorizzazione delle nostre risorse femminili che sono tante, importanti e interessantissime- dichiara Flavio Piva, Presidente di BCC Veneta. Oltre agli eventi del mese di marzo che sosteniamo in partnership con il territorio e le associazioni locali su tutta la nostra area di competenza abbiamo destinato una serie di prodotti e servizi bancari per le donne- continua Piva- per essere concretamente al loro fianco, in progettualità di vita dinamiche, innovative, di autonomia professionale e gestionale. Si va dalla gratuità per 24 mesi per le nuove arrivate, a coupon 100 euro di buono omaggio per le clienti donne che trasferiscono fondo TFR presso la nostra BCC. Non solo. Concederemo prestiti agevolati alle donne per sostenere le loro idee e progettualità con spesa di istruttoria gratuita per i mutui prima casa e finanziamenti chirografari richiesti nel mese di marzo”.

La Fondazione QuVi e la Fondazione Banche di Credito Cooperativo della Provincia di Vicenza rinnovano la partnership per il nuovo Fondo Fragilità: numeri che fanno la differenza per le famiglie in difficoltà e i bilanci comunali

Un nuovo protocollo d’intesa per continuare a collaborare insieme nella prevenzione e nel sostegno alle fragilità nell’ambiente familiare per una progettualità più ampia e inclusiva in tutto il territorio della provincia di Vicenza. E’ il documento firmato stamattina nel corso di una conferenza stampa in cui è stato presentato il nuovo rapporto di collaborazione tra Enti per la presa in cura sociale del territorio.

La firma del protocollo e i presenti

In apertura i saluti del Presidente Flavio Piva (BCC Veneta) che ha ospitato l’incontro, mentre a seguire hanno relazionato Giancarlo Bersan, Presidente della Fondazione Banche di Credito Cooperativo della Provincia di Vicenza, Sante Bressan, Presidente di Fondazione QuVi, Alberto Carollo, Coordinatore Cooperativa Radicà e Andrea Frosi, vicepresidente e coordinatore del progetto (Cooperativa La Vigna).

Presenti inoltre rappresentanti AUlss8 Beri, dell’AUlss7 Pedemontana e i Sindaci e rappresentanti istituzionali del Comune di Vicenza, della Provincia di Vicenza, del Comune di Pojana Maggiore, di Marano Vicentino, di San Vito di Leguzzano, di Schio e degli ambiti territoriali di Thiene e Vicenza.

Presenti inoltre i referenti delle Banche di Credito Cooperativo socie della Fondazione (BVR Banca del Veneto Centrale, Banca delle Terre Venete, BCC Veneta, BCC Vicentino Pojana Maggiore).

L’iniziativa in tutta la provincia di Vicenza

La Fondazione QuVi e la Fondazione delle BCC della provincia di Vicenza confermano e rafforzano la loro collaborazione per il Fondo Fragilità, uno strumento che dal 2020 sostiene le famiglie in difficoltà, contribuendo a costruire una rete di vicinanza solidale nel territorio vicentino. Il rinnovo della partnership per il 2025 rappresenta un passo decisivo nella lotta contro la vulnerabilità familiare e l’isolamento sociale, mettendo al centro il concetto di cambiamento sistemico. Diversamente da singoli progetti di assistenza, il Fondo Fragilità si configura come un meccanismo strutturale, capace di attivare e consolidare reti di supporto tra famiglie, volontari e istituzioni locali.

Grazie al sostegno della Fondazione QuVi e della Fondazione BCC, nel corso degli ultimi anni il Fondo Fragilità ha ottenuto risultati significativi:

  • 6 reti di volontari attive su 53 Comuni della provincia di Vicenza;
  • Oltre 250 cittadini sensibilizzati sul tema della vicinanza solidale;
  • Più di 60 affiancamenti familiari attivati, per un supporto concreto a famiglie in difficoltà;
  • 10 eventi di sensibilizzazione e formazione rivolti a volontari e operatori del settore;
  • Coinvolgimento di 30 partner territoriali, tra cui scuole, parrocchie e associazioni locali.

Per il 2025 il Fondo Fragilità si pone traguardi ambiziosi, tra cui:

  • Potenziare le reti di supporto familiare e favorire la cultura della solidarietà;
  • Coinvolgere 50 amministrazioni comunali in azioni coordinate a sostegno delle famiglie fragili;
  • Offrire formazione continua a volontari e operatori per rafforzare la capacità di risposta del territorio;
  • Integrare sempre più il Fondo con i servizi sociali locali, garantendo un’azione sinergica e sostenibile nel tempo.

“Il rinnovo di questa partnership rappresenta un segnale forte: crediamo che il sostegno alle famiglie fragili non possa essere lasciato all’emergenza, ma debba diventare un pilastro della comunità. Il Fondo Fragilità non è solo un aiuto economico, ma un investimento nelle relazioni, nella capacità di fare rete e nel futuro delle nostre comunità. Un’emergenza minorile può mettere in seria difficoltà le finanze di un piccolo comune. Il costo per l’accoglienza di un minore non accompagnato può raggiungere i 150 euro al giorno, una spesa che, senza un’adeguata rete di supporto come quella promossa dal Fondo Fragilità, rischia di pesare enormemente sui bilanci locali”, sottolinea Sante Bressan Presidente QuVi.

Il Fondo Fragilità non è solo un aiuto immediato, ma un investimento strategico sul futuro della comunità. L’approccio adottato promuove un modello di welfare generativo, in cui le famiglie non sono solo beneficiarie di aiuto, ma diventano parte attiva del cambiamento, contribuendo alla creazione di una comunità più inclusiva e resiliente.

“La sinergia tra pubblico, privato e terzo settore è la chiave per rispondere in modo efficace alle sfide sociali del nostro tempo. Con il Fondo Fragilità, vogliamo rafforzare la capacità del territorio di generare solidarietà e inclusione”, dichiara Giancarlo Bersan, Presidente della Fondazione BCC della provincia di Vicenza. Sosterremo questo progetto – continua Bersan- affiancando questo nostro impegno, per quanto possibile, ad altre progettualità, che seguiamo da anni ovvero la formazione degli studenti su temi importanti come l’educazione stradale d’intesa con la Prefettura e altri soggetti pubblici e privati, la collaborazione per il Fondo Antiusura con la Fondazione Tovini e altre progettualità di ampio respiro con Caritas diocesana vicentina”.

Con la firma del contratto di collaborazione la Fondazione delle Banche di Credito Cooperativo della Provincia di Vicenza metterà a disposizione del Fondo Fragilità 80 mila euro, che servono per coprire i costi progettuali e quindi per rilanciare l’attività delle cooperative partner della Fondazione QuVi per le azioni intraprese.

Fondazione QuVi e Fondazione BCC ribadiscono il loro impegno nel promuovere il Fondo Fragilità come uno strumento strutturale per il territorio. L’auspicio è che sempre più attori istituzionali, aziende e cittadini possano unirsi a questa rete di solidarietà, contribuendo a rendere la provincia di Vicenza un luogo in cui nessuna famiglia venga lasciata sola.

I protagonisti del turismo balneare dell’Alto Adriatico

Chi sono i protagonisti del turismo balneare nell’Alto Adriatico e come si misura la rilevanza del settore turistico balneare sull’economia locale?

BCC Pordenonese e Monsile ha rilanciato il tema alla Fiera dell’Alto Adriatico a Caorle, con un focus economico che ha messo sul tavolo della discussione dati, tendenze, testimonianze.

“Siamo partiti da una ricerca- spiega Gianfranco Pilosio, Direttore generale di BCC Pordenonese e Monsile– attraverso la quale la nostra Banca ha potuto raccogliere una serie di dati che ci permettono ora di iniziare una riflessione e di mettere gli operatori a confronto”.

I numeri e i requisiti delle aziende selezionate sono frutto di una ricerca commissionata dalla banca  e presentata da Scouting Capital Advisors, Società di consulenza finanziaria indipendente, specializzata in Corporate Finance per aziende, famiglie e fondi di private equity che investono in Italia e all’estero.

Il report evidenzia quanto il settore balneare sia di fondamentale importanza nelle aree comprese nei Comuni di Caorle, Chioggia, Eraclea, Jesolo, San Michele al Tagliamento, Cavallino Treporti, Porto Tolle, Rosolina, Lignano, Grado. Gli alberghi con 219 strutture ricettive rappresentano nell’area il 1° settore per numero di imprese contro le 2128 totali nel territorio (oltre il 10%). I campeggi sono al 21° posto con 31 società attive. Per quanto riguarda il contributo al Pil del territorio, alberghi e campeggi contribuiscono al 18,5% dei ricavi: nel dettaglio l’attività alberghiera si posiziona al secondo posto per ricavi (371 milioni di euro), i campeggi con aree attrezzate sono invece al 4° posto con 253 milioni di euro contro i 3,3 miliardi di euro generati dai ricavi di tutte le imprese del territorio.

Con la percentuale del 36% sul totale dell’attivo delle imprese del territorio, alberghi e campeggi si confermano un settore a elevata intensità patrimoniale, superando insieme 1,8 miliardi di euro.

“Balzano all’occhio alcune particolarità – commenta il Direttore Pilosio –  che ben descrivono l’evoluzione del settore. Osservando il litorale Alto Adriatico a Jesolo e a San Michele al Tagliamento le società alberghiere sviluppano complessivamente 220 milioni di euro di ricavi, pari al 60% dei ricavi del settore alberghiero del litorale Alto Adriatico. Cavallino Treporti e Lignano Sabbiadoro sviluppano 153 milioni di euro di ricavi da campeggi, oltre il 60% dei ricavi da campeggi dell’Alto Adriatico. Non è tutto. Osservando il singolo Comune a Grado e a Caorle oltre il 25% del PIL (ricavi) del Comune deriva da attività alberghiera, mentre a Cavallino Treporti oltre il 40% del PIL del Comune deriva da attività di camping- rimarca il dg.

Il settore sta ben performando e come BCC osserviamo come si sia creato un buon equilibrio tra il capitale investito e il capitale preso a prestito. Non c’è quindi un indebitamento eccessivo- conferma il Direttore di BCC Pordenonese e Monsile.

Dopo il Covid e la crisi provocata dalla chiusura delle strutture e dalle restrizioni alla socialità, la ripresa ha portato ad una grande competitività delle aziende e ha incentivato la capacità degli imprenditori nel fare il loro lavoro. Stiamo cogliendo i frutti di questo dinamismo, ma è necessario continuare a guardare in avanti e ad investire, soprattutto nell’ambito di progetti di sostenibilità- avverte Pilosio. Cura dell’ambiente, attenzione alla natura e al paesaggio, divertimento e qualità della proposta ricettiva sono i punti cardine per una buona accoglienza, attenta agli aspetti logistici, eno-gastronomici ma anche a percorsi culturali, che nel nostro territorio non mancano, se ben organizzati”.

Vere protagoniste dell’evento in Fiera sono stati gli imprenditori e le aziende del litorale che, accolti dai Sindaci di Caorle, Jesolo e Cavallino Treportida Chioggia a Grado e dalpresidente della Fiera Raffaele Furlanis hanno raccontato la loro storia, i progetti e le prospettive future.

Al Convegno sono intervenuti Michele Fontebasso (Amministratore Hotel Nettuno Srl), Giovanni Mazzarotto (Amministratore Agenzia Lampo Srl), Massimiliano Schiavon (Fondatore MJH Hospitality Group), Mario Andretta (Presidente Agrituristica Lignano Srl), Francesco Berton (Amministratore Unico Villaggio Turistico Ca’ Berton), Alessandro Borin (Amministratore Borin Group Srl), Alessandro Rizzante (Amministratore Rizzante Hotels), Giuliana Basso (Vicepresidente Europa Group Spa), Paolo Bertolini (Presidente Marina di Venezia SpA), Luca Boccato (Amministratore Delegato HNH Hospitality Spa), e hanno contribuito al costruttivo confronto Massimo Zanon (Presidente CCIAA di Venezia), Mauro Rocchesso (Direttore Fidi Impresa & Turismo Veneto) e Fabio Carrarini (Responsabile U.O. Turismo Gruppo BCC Iccrea). A portare i saluti della Regione del Veneto l’Assessore al Bilancio e Patrimonio, Francesco Calzavara.

“Per BCC Pordenonese e Monsile il turismo rappresenta un volano strategico dell’economia- ha detto Loris Paolo Rambaldini, Presidente di BCC Pordenonese e Monsile. Lo dimostrano gli investimenti fatti sin qui in sportelli della banca nel litorale, a Jesolo, a Caorle, a Eraclea, a Cavallino Treporti e nel vicino entroterra. In questi ultimi anni abbiamo sostenuto convintamente i progetti che riguardano l’attività alberghiera, i campeggi, le strutture ricettive e gli esercizi pubblici- ha confermato Rambaldini. La crescita è ad ampio spettro, anche nello standing delle operazioni, poiché insieme al nostro Gruppo possiamo realizzare operazioni in pool complesse, mettendo in campo competenze, esperienza e servizio”.

Bcc Pordenonese e Monsile, Banca del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e fra le prime Bcc del Nord Est per numero di Soci, conta 58 filiali, metà delle quali operative in Veneto, nelle province di Venezia e Treviso e metà operative in Friuli Venezia Giulia, nelle province di Pordenone e Udine.

Investire nella parità di genere. Il convegno di Banca delle Terre Venete accende il dibattito sulla gender equality

Una sala del Complesso Universitario di Vicenza gremita di pubblico per “Investire nella parità”, il convegno che Banca delle Terre Venete ha organizzato martedì 21 gennaio. Dedicato a un tema di stringente attualità che si inscrive a pieno titolo nel solco del dibattito sullo sviluppo sostenibile, l’evento, aperto a tutta la cittadinanza e al mondo imprenditoriale, è stato patrocinato dalla Città di Vicenza. Obiettivo dell’incontro, organizzato in collaborazione con iDEE – Associazione delle Donne del Credito Cooperativo, offrire spunti di riflessione e di approfondimento, sottolineando quali siano vantaggi che la trasformazione culturale verso una piena parità di genere comporta. Tanto per le organizzazioni, quanto per la società nel suo complesso.

Il convegno si è aperto con i saluti istituzionali di Adamo Dalla Fontana, presidente della Fondazione Studi Universitari Vicenza, insieme a Loredana Daniela Zanella, presidente della Commissione pari opportunità della Regione Veneto, e Isabella Sala, vicesindaca della Città di Vicenza. Seguite da Gianfranco Sasso, presidente di Banca delle Terre Venete, e Teresa Fiordelisi, presidente di iDEE. Maria Cristina Franco, consigliera delegata alle Pari opportunità della Provincia di Vicenza, impossibilitata a partecipare, ha mandato il suo saluto.

A seguire, la relazione sulla cultura della parità presentata da Sara Reggio, segretaria generale di iDEE, dalla quale è emerso il ruolo fondamentale dell’uso consapevole del linguaggio per promuovere la valorizzazione delle differenze e il raggiungimento della gender equality. “Piccole modifiche nel modo di comunicare possono avere un grande impatto sulla percezione delle donne e sulla promozione di una cultura più equa – ha dichiarato Reggio -. Nominare entrambi i generi, usare i doppi articoli e preferire termini neutri sono solo alcune delle strategie che possiamo adottare per costruire un futuro più inclusivo”. In seguito, Eugenio Adamo, direttore generale di Banca delle Terre Venete, ha presentato le iniziative dell’istituto di credito in tema di diversità, equità e inclusione. “La Certificazione di Parità di Genere ottenuta a settembre 2024 rappresenta un traguardo significativo per Banca delle Terre Venete – ha sottolineato Adamo -, confermando il nostro impegno nel promuovere una cultura aziendale inclusiva. Non è solo un tema etico, ma un investimento di risorse e attenzione per migliorare l’ambiente di lavoro, i processi decisionali e anche i risultati aziendali. Continueremo a investire in iniziative di formazione, sviluppo e conciliazione vita-lavoro, perché crediamo che la diversità sia una risorsa fondamentale per lo sviluppo del territorio”.

Durante la seconda parte dell’incontro, Erika Maran, presidente Vicenza Calcio femminile, Andrea Chiorboli, direttore generale di Acque del Chiampo SpA, e la vicesindaca Isabella Sala hanno dato vita a una tavola rotonda, con la moderazione della giornalista Elisa Santucci, che ha messo al centro le best practice adottate nelle loro organizzazioni per promuovere la parità di genere.  “La nostra è la prima società di calcio femminile in Italia a tesserare maschietti, risultato di cui siamo orgogliosi e che è stato possibile solo grazie alla collaborazione delle scuole del territorio vicino alla nostra sede” ha raccontato Erika Maran, presidente Vicenza Calcio femminile. “Dal condividere tanto tempo con le bambine e le ragazze abbiamo capito che c’era la necessità di creare dei progetti per una loro crescita consapevole, non solo nell’aspetto sportivo ma per la Vita. Per questo stiamo collaborando con aziende del nostro territorio, tra le quali Banca delle Terre Venete, che stanno investendo nei nuovi progetti, arricchendo il loro impegno nella sostenibilità e nella parità di genere”.  

“Acque del Chiampo è fra le prime società a livello provinciale ad aver ottenuto la certificazione di Parità di Genere, iniziativa partita da una forte spinta dei dipendenti – ha proseguito Andrea Chiorboli, direttore generale di Acque del Chiampo SpA –. La presenza delle donne in azienda, in ruoli direzionali e di responsabilità influenza decisioni, contesto e linguaggio, con una ricaduta benefica a tutti i livelli”. 

L’evento è stato concluso dall’intervento di Isabella Sala, vicesindaca della Città di Vicenza: “Le iniziative a favore della parità di genere promosse dai Comuni, come quelle avviate a Vicenza insieme alla Consulta per le politiche di genere, sono numerose e spesso innovative. Tuttavia, è necessario fare di più per renderle note alla cittadinanza e creare una sinergia tra le diverse realtà locali. In questi mesi, insieme a consigliere e consiglieri comunali, abbiamo realizzato azioni positive come linee guida sul linguaggio inclusivo e promosso l’inserimento di premialità nelle gare per chi abbia ottenuto la certificazione di parità”.

Al termine dei lavori, è stato offerto un aperitivo a tutti i partecipanti, favorendo il networking e lo scambio di idee.

Parte per 1400 studenti l’educazione finanziaria del Credito Cooperativo Veneto a scuola

L’educazione finanziaria entra a far parte del percorso di studi degli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado del Veneto attraverso il Credito Cooperativo.

Le due Federazioni che hanno riunito 12 banche di Credito Cooperativo della regione hanno congiunto le forze, investendo sui giovani con un percorso formativo di educazione finanziaria, che quest’anno coinvolgerà 26 Scuole Superiori, 65 classi e due gruppi elettivi da 91 studenti che volontariamente hanno scelto questa proposta formativa. In tutto quasi 1400 studenti coinvolti e oltre quaranta docenti che attraverso questo corso avranno modo di aggiornarsi e di approfondire la materia.

Un progetto in cui la Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo e la Federazione del Nord Est in collaborazione con Irecoop Veneto e l’Università di Padova hanno supervisionato format, contenuti, organizzazione, collegamento con le BCC associate e comunicazione per dare qualità al percorso e coinvolgere gli Istituti scolastici e gli studenti. Le lezioni da due ore ciascuna tenute da docenti universitari si terranno nell’Aula Magna di ogni Istituto e saranno seguite a fine percorso tra marzo e aprile 2025 da una visita nella Banca di Credito Cooperativo competente per territorio. Qui gli studenti potranno verificare le informazioni, fare esperienza diretta e confrontarsi con i funzionari del front office e degli uffici centrali sui vari temi di maggior interesse.

Nelle 4 lezioni saranno trattate tematiche inerenti il processo lavoro-reddito-consumo, il risparmio, gli investimenti e i rischi; ma si parlerà anche di mercati finanziari, della banca e della gestione del denaro, con un approfondimento sul Credito Cooperativo e le banche di territorio.

Ai ragazzi verrà spiegato lo sviluppo di un progetto imprenditoriale su Business Plan con l’elaborazione dell’idea imprenditoriale attraverso lo studio di fattibilità tecnica del progetto (processo produttivo, necessità di investimenti in impianti, manodopera e servizi quali trasporti, energie, telecomunicazioni) e attraverso lo studio di fattibilità economico – finanziaria. Altro tema fondamentale delle lezioni previste dal corso riguarderà i pagamenti digitali e la sicurezza, la previdenza e la cultura assicurativa.

Hanno aderito al progetto Banca Adria Colli Euganei (Ist. Calvi di Padova, IIS De Amicis di Rovigo, Ist. Kennedy di Monselice), Banca Annia (Ipsia Colombo Cipriani sezione di Portoviro, Itcs Maria Lazzari di Dolo) Banca della Marca (Ist. Bruno-Franchetti di Mestre, Ist. Levi-Ponti di Mirano), Banca Prealpi San Biagio (Ist. Verdi di Valdobbiadene, Iiss Casagrande di Pieve di Soligo, Isiss Luzzatto di Portogruaro), Banca delle Terre Venete (IIS Da Schio di Vicenza, Liceo Pigafetta di Vicenza), Banca Veronese (Ist. Minghetti di Legnago, Ist. Bolisani di Villafranca), BCC Pordenonese e Monsile (Ist. Riccati-Luzzatti di Treviso, Ist. Alberti di San Donà di Piave), BCC Valpolicella Benaco (Ist. Calabrese-Levi di San Pietro in Cariano), BCC Veneta (Ist. Cestari Righi di Chioggia, Ist. Atestino di Este, Ist. De Nicola di Piove di Sacco), BCC Vicentino Pojana Maggiore (Ist. Masotto di Noventa), BVR Banca del Veneto Centrale (Ist. Rigoni Stern di Asiago, Ist. Agrario Parolini di Bassano del Grappa, Ist. Farina di Vicenza), Cortina Banca (Ist. Fermi di Pieve di Cadore e Ist. Calvi di Belluno).

L’educazione economico-finanziaria è oggi per i ragazzi sempre più una chiave di lettura della realtà commentano Lorenzo Liviero, Presidente di Federazione del Nord Est e Flavio Piva, Presidente della Federazione Veneta BCC. Possedere competenze economiche e finanziarie è importante nell’immediato, perché i giovani già compiono scelte finanziarie, ma lo è anche e soprattutto per il loro benessere futuro.

Questo – sottolineano i Presidenti delle due Federazioni – vale oggi molto più che in passato: l’aspettativa di vita è aumentata e con sistemi pensionistici meno generosi i giovani si troveranno ad avere una responsabilità maggiore nella formazione del risparmio per l’età anziana. Li aspetta una vita lavorativa frammentata. Con l’avvento dell’era digitale una formazione economico-finanziaria a scuola è quanto mai necessaria. Il Credito Cooperativo- continuano Liviero e Piva- svolgerà un ruolo essenziale per essere vicino al territorio e seminare alcune pillole di conoscenza per essere di supporto, di aiuto e per orientare le nuove generazioni ad uno sviluppo sostenibile e consapevole”.  

Le Banche come le scuole hanno apprezzato l’attività, ritenendola utile, stimolante, coinvolgente e ricca di contenuti e hanno partecipato al progetto con le loro strutture. Le lezioni sono state precedute da un kick off per la presentazione delle attività e degli argomenti, con l’abbinamento delle scuole alle BCC del loro territorio.

Un momento coinvolgente – commentano i Presidenti- è stato il quizzone in cui sono state poste alcune domande a risposta multipla. I ragazzi hanno davvero tanta curiosità, sono stimolati dalla competizione e hanno voglia di imparare. I risultati dello scorso anno ci hanno persuaso a continuare la progettualità con alcune correzioni che portano quest’anno qualità al progetto e che ci consentono di ottimizzare le risorse per un coinvolgimento maggiore di studenti e Istituti. I nostri formatori – commentano Liviero e Piva– sono docenti universitari e quest’anno non terranno lezioni frontali ad una classe, ma a platee più nutrite, da 2 a 4 classi. In più ci sono i gruppi elettivi di studenti che volontariamente hanno aderito ai corsi in orari post lezione. Con questa formula abbiamo rivolto l’offerta a un numero maggiore di studenti del 50% in più rispetto all’anno scorso, seminando il nostro messaggio in modo più ampio e capillare nel territorio di nostra competenza e senza sovrapposizioni”.

MutaMenti 2024 spiega nel Nordest l’affermarsi di una in-certa transizione digitale

Il Convento di San Francesco a Pordenone è la sede scelta quest’anno per la presentazione del rapporto Mutamenti 2024, lo studio coordinato dal professor Daniele Marini e che si avvale della collaborazione di docenti universitari ed esperti, per fotografare l’evoluzione della situazione socio-economica nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia.

In questa edizione di MutaMenti, sostenuta da Federazione Veneta BCC, Federazione del Nord Est delle BCC e dall’Associazione Regionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Artigiane, Zadružne Banke del Friuli Venezia Giulia, in partnership con Fondo Sviluppo FVG e Fondo Sviluppo-Fondo Mutualistico Confcooperative e infine promossa da BCC Pordenonese e Monsile, sono presi in considerazione il processo della transizione digitale e sociale, e l’avvento dell’IA.

E si fa luce su come le due regioni del Nord Est, Veneto e Friuli Venezia Giulia, li stanno affrontando.

Sul palco per la presentazione Daniele Marini (Università di Padova, BCC Pordenonese e Monsile), Gianpiero Dalla Zuanna (Università di Padova), Monica Cominato (Provincia di Vicenza), Tommaso Anastasia (Analytics consultant), Gianluca Toschi (Università di Padova), coordinati dal giornalista Luca Piana, Vicedirettore dei quotidiani Nem. E ancora Roberto Siagri (Rotonium), Cristiana Compagno (Università di Udine), Aleksandar Arsovic (Zero, Future Farming Initiative), Sergio Gatti (Federcasse), Daniela Galante (Confcooperative Veneto), Stefano Miani (Università di Udine), Giovanni Grandi (Università di Trieste), Giulia Baccarin (MIPU Predictive Hub), Francesca Setiffi (Università di Padova) per approfondire i temi della transizione digitale e dell’intelligenza artificiale.

Sul palco i promotori dell’iniziativa: Loris Paolo Rambaldini, Presidente di BCC Pordenonese e Monsile, Flavio Piva, Presidente della Federazione Veneta BCC, Lorenzo Liviero, Presidente di Federazione Nord Est e Luca Occhialini, Presidente dell’Associazione Regionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Artigiane, Zadružne Banke del Friuli Venezia Giulia, che hanno introdotto lo studio, sottolineando l’importanza di cogliere i segnali socio-economici del territorio per una efficace programmazione come sistema bancario e come BCC in particolare delle azioni a sostegno delle imprese nella produzione, nella digitalizzazione e nell’uso delle tecnologie, nell’applicazione dell’intelligenza artificiale.

“Viviamo immersi in un flusso continuo di transizioni che si sviluppano progressivamente, sovrapponendosi e avvicendandosi velocemente – afferma Daniele Marini, curatore del volume. Non abbiamo ancora bene compreso e concretizzato la cosiddetta quarta Rivoluzione Industriale, che già si affaccia la quinta con caratteristiche proprie e innovative.

Nei tempi recenti non fanno a tempo ad affermarsi le Twin Transition, le Transizioni Gemelle (digitale e ambientale), che irrompe impetuosamente l’Intelligenza Artificiale (AI)” commenta.

Dunque come si presentano le due regioni del Nord Est, Veneto e Friuli Venezia Giulia, all’appuntamento delle diverse transizioni?

“In questa edizione di MutaMenti parliamo del processo della transizione, digitale e sociale, e dell’avvento dell’AI, considerando le modalità con cui le due regioni del Nord Est le stanno affrontando- continua Marini. Abbiamo verificato il livello di conoscenza di queste innovazioni e per avere una prima misura di quanto la popolazione nordestina sia consapevole di cosa sia l’AI e quali siano i timori o le speranze rivolte nei suoi confronti, consideriamo un recente sondaggio svolto presso gli italiani anticipa.

Nonostante l’AI sia un argomento di grande attualità nella comunicazione, solo il 40,9% degli italiani è in grado di rispondere correttamente e l’8,6% non è in grado di rispondere. Quote – puntualizza il professore – che nel Nord Est scendono al 37,4% nel primo caso e salgono all’11,9% nel secondo. Dunque, nelle regioni di questa porzione d’Italia il grado di conoscenza risulta più limitato rispetto ad altri territori”.

“Se poi dal grado di conoscenza, passiamo alla valutazione sugli ipotetici vantaggi e svantaggi dell’introduzione dell’AI, in Italia quanti sottolineano gli aspetti positivi sono il 59,6%, contro il 50,4% che evidenzia quelli negativi- affermano gli studiosi. Nel Nordest otteniamo nel primo caso il 59,9% dei consensi, mentre i secondi salgono al 54,3%. Così, le preoccupazioni fra i nordestini paiono prevalere sulla media nazionale”.

All’interno di questa cornice insistono alcuni aspetti problematici che appesantiscono i processi di transizione non solo economica, ma anche sociale.

I relatori dei vari saggi contenuti nel volume hanno messo in luce alcuni fattori critici, ma anche alcuni fattori positivi, che gli studiosi hanno analizzato.

Vediamone alcuni:

Fattori negativi

Demografia

Il tema demografico continua ad essere e lo sarà per molto tempo ancora una questione centrale. Di qui ai prossimi anni, in assenza di migrazioni, il rapporto fra la popolazione con un’età superiore ai 65 anni e quella in età lavorativa (20-64) del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, oltre che dell’Italia intera, crescerà rapidamente.

Fra gli occupati nel 2004 la quota di giovani (15-34) rispetto al totale degli attivi (15-64 anni) era pari al 36%, mentre i 50-64enni pesavano il 19%.

Vent’anni dopo (2023) questo rapporto si rovescia e i giovani costituiscono solo il 24%, mente i senior salgono al 38%. Un’inversione letterale che non può non costituire un rallentamento ai processi di innovazione.

Capitale umano

Sul fronte del capitale umano l’offerta formativa di corsi universitari sull’AI per l’anno accademico  2023/2024 comprende sul piano nazionale 135 programmi, includendo corsi triennali e magistrali.

Basti considerare che a livello europeo la Germania detiene 265 percorsi, la Francia 181, i Paesi Bassi 164, Irlanda 154. Negli atenei del Nord Est, previsti per l’A.A. 2024/2025 e annoverabili nell’ambito dell’AI, ci sono 3 corsi in Veneto e 5 in Friuli Venezia Giulia. Inoltre la popolazione laureata negli atenei di Veneto e Friuli Venezia Giulia manifesta una predisposizione alla mobilità verso uno Stato europeo più elevata della media nazionale (48,1%): a Padova è il 50,3%, a Ca’ Foscari il 53,1%, a Trieste il 54,4%. Ad una minore offerta formativa negli ambiti del digitale e dell’AI fa da contrappeso una più elevata propensione delle giovani generazioni a mobilitarsi verso altri Stati europei.

Economia

Considerando il quadro economico del primo semestre 2024 si conferma per l’Italia e per il Nord Est una crescita debole. La Banca d’Italia stima un PIL per la fine del 2024 pari a +0,8%, rivendendolo al ribasso rispetto alle stesse stime del governo (+1%). Nei primi mesi dell’anno si è registrato un aumento contenuto, in cui si è registrato un calo delle esportazioni soprattutto verso l’Europa e segnatamente verso la Germania (-5,6%) pari complessivamente all’1,4% per il Nord Est, con un -3,5% in Veneto e un +3,7% in Friuli Venezia Giulia, quest’ultimo determinato dalle positive performance del comparto dei mezzi di trasporto. Il combinato disposto di simili condizioni dovrebbe far chiudere l’anno con un PIL in crescita in Friuli-Venezia Giulia dello 0,7% e in Veneto dello 0,8%.

Fattori positivi

Capitale umano

Appare evidente come in Veneto e in Friuli Venezia Giulia gli indirizzi tecnici dell’istruzione risultino più attrattivi di quelli liceali, rispetto alla media nazionale: se in Italia il 51,7% delle giovani generazioni si iscrive ai licei e il 31,5% ai tecnici (2022/23), in Veneto la popolazione liceale si attesta al 44,6% e quella tecnica si colloca al 37,8%; in Friuli Venezia Giulia quella liceale raggiunge il 48% e quella tecnica il 37,1%.

Mercato del lavoro

In Veneto e Friuli Venezia Giulia l’occupazione ha toccato livelli record, approssimandosi a 2,8 milioni di lavoratori con una crescita indotta dai contratti a tempo indeterminato. Va poi sottolineato positivamente come fra le persone in cerca di prima occupazione oltre il 60% adoperi frequentemente dispositivi digitali, a differenza del 42% fra gli occupati attuali che più frequentemente usano i dispositivi digitali solo per lo stretto necessario.

A mitigare le preoccupazioni sull’incidenza negativa delle tecnologie digitali sull’occupazione vengono i dati sulla variazione del numero di addetti occupati in diversi settori dopo l’adozione di tecnologie 4.0. In quasi tutti quelli considerati il novero è rimasto stabile (nella grande maggioranza dei casi) o è incrementato.

Economia

I tassi di diffusione dell’utilizzo dell’AI sono molto disparati e le applicazioni sono molto vaste, ma diverse imprese di altrettanti settori le stanno sperimentando. Dall’esplorazione delle applicazioni nelle imprese di dimensioni maggiori affiora un mix di utilizzi che sostengono processi e attività disparate.

Ciò conferma come tali innovazioni siano declinabili in modo trasversale e prefigurino applicazioni in ambiti che testimoniano la pervasività di tali tecniche. Questo fa presagire una diffusione delle tecnologie basate sull’AI in settori ancora poco indagati.

Si può ben sostenere che siamo alle battute inziali in una sorta di statu nascenti della transizione digitale e dell’utilizzo dell’AI in generale nelle imprese, ma soprattutto fra quelle di taglia contenuta. Diversa è la condizione in quelle più grandi, dove l’applicazione conosce stadi decisamente più avanzati.

La tesi di MutaMenti 2024 è che per riprendere quella competitività che aveva caratterizzato le regioni del Nord Est negli ultimi due decenni del secolo scorso, l’investimento economico e organizzativo nelle innovazioni digitali e nell’utilizzo dell’AI sia un fattore necessario, ma non sufficiente, se non è parimenti accompagnato da un impegno formativo ed educativo verso persone e comunità. Un impegno che abbia come obiettivo quello di acquisire la coscienza delle sfide e delle opportunità insite nelle transizioni.

BCC Veneta investe in housing sociale in collaborazione con le Ater territoriali per il recupero di alloggi sociali

BCC Veneta e le Aziende territoriali per l’edilizia residenziale delle tre province di Verona, Vicenza e Padova hanno siglato un protocollo comune per il recupero di alloggi sociali da assegnare a nuclei familiari che vivono in situazione di difficoltà economica.

La collaborazione, siglata a Vicenza nella sede di BCC Veneta, nasce dalla comunanza di intenti e sensibilità per le tematiche sociali espressa da un lato da BCC Veneta, dall’altro dalle Aziende territoriali delle tre province, da cui è partita la proposta.

“L’investimento necessario alla sistemazione di un alloggio sfitto varia mediamente da 10 mila a 50 mila euro, a seconda delle condizioni in cui viene rilasciato e questi sono esborsi a cui le Ater territoriali non riescono più a far fronte solo con le proprie risorse- spiega il Presidente dell’Ater di Vicenza, Valentino Scomazzon. Nell’era del dopo Covid – continua Tiberio Businaro, Presidente dell’Ater di Padova –  le Aziende territoriali si sono trovate a dover affrontare costi per il ripristino di immobili sfitti drammaticamente aumentati a causa del rincaro dei materiali edili”.

Oggi servono maggiori risorse per far fronte agli investimenti necessari alla manutenzione e sistemazione di alloggi da occupare, mentre la domanda di case sociali continua a crescere sia nelle grandi città, sia nelle aree di provincia.

“Se recuperati- conclude Matteo Mattuzzi, Presidente dell’Ater di Verona – questi alloggi possono essere messi a disposizione di nuove famiglie: alloggi da riassegnare poi a nuclei familiari in difficoltà, aiutandoli così a superare il disagio socio-economico in cui versano a favore di un loro pieno inserimento nella comunità”.

BCC Veneta, sollecitata ad un intervento dai 3 Presidenti Ater, ha risposto convintamente, sostenendo la necessità di un piano di azione omogeneo e coordinato, che si tradurrà in una collaborazione per il ripristino di una unità abitativa all’anno per tre anni consecutivi. E questo avverrà  in ciascuna delle province interessate ovvero Vicenza, Padova e Verona.

“Un programma di interventi sul fronte dell’housing sociale era nelle linee strategiche del Consiglio di Amministrazione da tempo- commenta Flavio Piva, Presidente di BCC Veneta –  ma anche nella sensibilità comune dei nostri soci. Proprio nel corso dell’ultima Assemblea alcuni soci presenti avevano portato l’attenzione sulle tematiche abitative, sottolineando come una banca di credito cooperativo realmente radicata nel proprio territorio abbia il compito di occuparsi di questo problema. Attraverso le aziende territoriali- afferma il Presidente – potremo concretamente raggiungere alcune famiglie in difficoltà. La partnership ora potrebbe essere ulteriormente estesa ad altre iniziative per diverse categorie di beneficiari come le giovani coppie e gli studenti, che sono al centro della nostra attenzione”.

Presenti alla firma dell’accordo triennale il Direttore generale Leopoldo Pilati e tutta la Direzione di BCC Veneta. L’intervento da parte della Banca prevede il versamento ad ognuna delle tre Ater firmatarie della Convenzione di una somma di 10  mila euro l’anno per tre anni, con l’impegno da parte delle Aziende territoriali a dettagliare annualmente l’impiego del contributo ricevuto.

Nel corso della riunione i Presidenti ATER hanno fornito alcune informazioni. I dati disponibili a fine 2023 ci danno una sommatoria degli alloggi di proprietà dei 3 Enti territoriali di 16.658 unità, con 2.258 alloggi in gestione. Gli alloggi di proprietà sottoposti a lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria nel 2023 sono stati in totale 2783 locati e 303 sfitti. Gli alloggi assegnati nel 2023 sono stati 589, mentre le famiglie in attesa di assegnazione sono oltre seimila.

“Questa collaborazione concreta con BCC Veneta- commentano i firmatari del protocollo di collaborazione – contribuisce a dare una risposta concreta alla domanda di casa, primo passo indispensabile per superare il disagio sociale-economico a favore di un pieno inserimento nella comunità, alla quale potranno apportare il loro contributo. Non è soltanto un valore civico, ma soprattutto di impegno sociale per dare un’opportunità a chi ne ha davvero bisogno”.

BCC Veneta presenta il nuovo volume “Luoghi e memorie del Veneto – dal Garda all’Adriatico”

Continuando il percorso iniziato trent’anni fa di riscoperta e di valorizzazione di storia, arte e cultura dei territori in cui opera, BCC Veneta pubblica nel 2024 un nuovo volume, strenna natalizia per i soci, che contiene un a raccolta di saggi e immagini dedicata al Veneto.

“Luoghi e memorie del Veneto- dal Garda all’Adriatico” comprende i saggi di Claudio Grandis e i ritratti dei paesi di Francesco Jori. La presentazione è curata da Mauro Varotto, professore ordinario di Geografia dell’Università degli Studi di Padova, mentre l’apparato iconografico è di Matteo Danesin. Il coordinamento editoriale è stato affidato a Toni Grossi.

La presentazione del progetto è stata declinata in 4 eventi in province e territori diversi: il 3 dicembre a Este, il 4 dicembre a Chioggia, il 5 dicembre a Bassano del Grappa e l’11 dicembre a Valeggio sul Mincio.

La mission di BCC Veneta nella riscoperta dei borghi e dei luoghi della storia

“È in questo ambito che, mutuando quel percorso iniziato oltre vent’anni anni fa di riscoperta e valorizzazione della storia, dell’arte e della cultura dei territori in cui operiamo mediante la pubblicazione di volumi esclusivi- svela il Presidente di BCC Veneta, Flavio Piva-  proponiamo quest’anno alle socie e ai soci di Bcc Veneta e alle nostre comunità una raccolta inedita di saggi e immagini dedicata alla nostra Regione”. Il Veneto – continua Piva- è il vero protagonista di questo libro, dove abbiamo evitato con scrupolo la tentazione di una visione turistica. Lo sforzo è stato piuttosto quello di cogliere le originalità di questa terra, nella quale campanili, borghi, e paesi poi diventati città hanno avuto genesi e crescita riferibili a contesti e motivazioni diversi. Sullo sfondo il territorio e le sue caratterizzazioni più marcate: le montagne, gli altopiani, le colline, i corsi d’acqua, il lago, i mari e le lagune”.

I venti luoghi scelti per la loro emblematicità hanno dimensioni e narrazioni diverse. Da quelli più consistenti e sviluppati, come Bassano del Grappa, Chioggia, Legnago e Thiene, a quelli di dimensioni più ridotte ma ugualmente ricchi nella storia, come San Giorgio di Valpolicella, Montegalda, Arquà Petrarca e Breganze, ad altri fortemente connotati nell’assetto urbanistico che rimanda a tempi lontani e a remoti fortilizi, come Marostica, Soave, Cittadella, Este e Montagnana.

Vi sono anche veri e propri omaggi alla bellezza, da Valeggio sul Mincio e il Borghetto, a Malcesine e il lago, a Dolo e le sue ville, all’isola di Pellestrina e Lio Piccolo, inni alla natura lagunare, Battaglia, il canale e le terme, Asiago e il suo Altopiano. Tutti connotati da un’evoluzione economica e sociale, che recentemente ha assunto differenziazioni talora marcate.