Parte domani “Il Veneto che verrà”

La locandina dell’Evento

Inizia domani la kermesse di due giorni organizzata dalla Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo nell’Aula Magna dell’Università di Padova. Una rilettura del Veneto con nuovi parametri tra tradizione, modernità e innovazione. Tra i relatori della prima giornata Padre Ermes Ronchi, Umberto Galimberti e il Governatore Zaia.

Un momento speciale per coinvolgere tutto il Credito Cooperativo locale, regionale e nazionale e per offrire dall’osservatorio veneto un contributo di conoscenza, di approfondimento e di dibattito sui grandi temi che attraversano il Veneto sotto il profilo economico e finanziario, ma anche sociale, culturale e di salvaguardia dell’ambiente.

La Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo rilancia il modello territoriale della BCC locale che guarda alle sfide future e ai grandi temi dell’attualità. Le BCC oggi soprattutto in Veneto hanno maturato la consapevolezza del loro ruolo di sostegno alle imprese e al tessuto socio-economico produttivo puntando su capacità di ascolto, servizio, qualità della relazione e innovazione.

Un Convegno che ha per sede un luogo prestigioso, ricco di storia, di suggestione e di stimoli accademici, scientifici, culturali.

“In questa sede celebriamo quest’anno gli 800 anni di vita dell’Università di Padova e ci apriamo alle manifestazioni in ricordo dei primi 140 anni della Cooperazione di Credito in Italia- esordisce il Presidente della Federazione Veneta BCC, Flavio Piva. L’evento, realizzato in collaborazione con Federcasse e patrocinato dall’Università di Padova, proprio in virtù della sua valenza, è stato inserito nel calendario delle celebrazioni per gli 800 anni dell’Ateneo. I relatori che abbiamo invitato per questo nostro evento a Padova – aggiunge Piva- ci aiuteranno a pensare e a programmare le azioni future, a creare ponti di collaborazione, sinergie e a innalzare i nostri obiettivi verso un percorso di sostenibilità che ci permetta uno sviluppo durevole del nostro modello economico, sociale, culturale. “Abbiamo coinvolto molte realtà – spiega il Direttore generale della Federazione Veneta, Piero Collauto- e desideriamo che sia un evento sentito e percepito nel Veneto da tutti come un’occasione di dialogo in tutti i contesti e in tutti i settori”.

L’EVENTO

Il Convegno organizzato dalla Federazione Veneta BCC si terrà nell’Aula Magna “Galileo Galilei” dell’Università di Padova venerdì 28 e sabato 29 ottobre.

Il programma di domani venerdì 28 ottobre con inizio alle ore 14,30 vede la partecipazione di Padre Ermes Ronchi per rileggere la storia dei Padri Fondatori del Credito Cooperativo in chiave moderna nella sua relazione “Un Nuovo Umanesimo: da Loreggia all’ecologia integrale”, mentre il professor Antonio Parbonetti, Prorettore dell’Università di Padova, proporrà un intervento sui criteri ESG e sull’importanza di saper misurare per gestire. Il filosofo e scrittore Umberto Galimberti terrà una lectio sui grandi temi della Bellezza, mentre la parte sociale del Credito Cooperativo nei grandi progetti è affidata ad Alessandro Azzi, Presidente della Fondazione Tertio Millennio. Le traiettorie per il Credito Cooperativo Veneto saranno percorse dall’intervento del Presidente della Federazione Veneta BCC, Flavio Piva. Conduce la giornalista Rai Maria Pia Zorzi.

A conclusione della giornata di studi il Governatore del Veneto Luca Zaia sarà intervistato da Federica Morello sul tema “Il Veneto che verrà tra economia, socialità e gestione del territorio”.

Per il giorno successivo sabato 29 ottobre con inizio alle ore 9,00 è prevista una sessione plenaria aperta alla società civile e agli operatori economici. Il taglio del Convegno sarà incentrato sull’attualità e sull’analisi della situazione reale del Paese e della nostra regione, con una parte finale più propriamente istituzionale, economica e finanziaria. Sono stati invitati come relatori gli economisti Veronica De Romanis, docente alla Luiss di Roma e alla Stanford University e Paolo Gubitta, docente dell’Università di Padova che parlerà dell’impresa moderna e di come dovrà essere in futuro. Attesa la partecipazione del geologo CNR e divulgatore scientifico Mario Tozzi che proporrà la sua tesi sull’equilibrio precario. Ci sarà una parte dedicata alle BCC in una visione di sistema nazionale e locale e in ottica europea con la sfida del Credito Cooperativo. Ospiti della sessione, moderata dalla giornalista di Rai News 24 Eva Giovannini, saranno la Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento Europeo, Irene Tinagli e il Direttore generale di Federcasse Sergio Gatti.

I DATI IMPORTANTI E IL RUOLO DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO

Sono 15 le Banche di Credito Cooperativo in Veneto con 616 sportelli e 883 ATM attivi, dislocati in 383 Comuni. In 85 Comuni le BCC sono l’unica presenza bancaria. Nel 2022 si sono registrati impieghi per 19,7 miliardi di euro (+3,7%, a fronte dello 0,01% dell’industria bancaria), mentre la raccolta è stata di 26,7 miliardi di euro (+6% delle BCC contro il 2,5% dell’industria bancaria). Il Credito Cooperativo in Veneto ha la fiducia di 130 mila soci (+1,2% rispetto all’anno precedente) e conta sul lavoro di 3.652 dipendenti (+ 0,4% rispetto all’anno precedente).

“Il 72% del risparmio raccolto dalle BCC diventa credito per l’economia locale- precisa il Presidente Piva – mentre il 95% dei finanziamenti erogati è destinato alle imprese, alle famiglie e alle associazioni dello stesso territorio in cui le BCC raccolgono il risparmio. Almeno il 70% degli utili netti è destinato a riserva legale, mentre la quota di utili rimanenti è destinata a fini di beneficenza o mutualità.

LA TRADIZIONE VERSO LA MODERNITA’ E LA SPINTA ALL’INNOVAZIONE

“Sarà un viatico per riappropriarci di quei valori autentici della mission cattolica e dello spirito di servizio, di mutualità, socialità e attenzione al creato e alle comunità locali che hanno ispirato fin dagli anni ottanta dell’Ottocento l’azione dei Padri fondatori delle odierne Banche di Credito Cooperativo- spiega il Presidente della Federazione Veneta delle BCC, Flavio Piva. Le BCC di oggi nascono proprio in Veneto con Leone Wollemborg a Loreggia in provincia di Padova e con don Luigi Cerutti nel veneziano: da queste prime esperienze venete, sorte sulla scia della Rerum Novarum, con l’intento di fermare la terribile piaga dell’usura, il seme delle banche di comunità cresce e si sviluppa in tutta Italia. E’ quindi importante per noi rileggere quella storia, dare valore al percorso e interpretare l’attualità in modo profondo e ispirato, per riprendere in mano il nostro ruolo di servizio con slancio rinnovato e ispirazione illuminata nei diversi settori del vivere civile”.